Di Teodoro e Associati

Concordato Preventivo Biennale: lo scostamento del reddito effettivo da quello concordato

Il concordato preventivo biennale (CPB) è un’opzione che permette ai contribuenti di stabilire anticipatamente il reddito imponibile per due anni, dando maggiore certezza fiscale. Tuttavia, sappiamo bene che il reddito di un’impresa o di un professionista può variare nel tempo, e questo potrebbe portare a uno scostamento tra il reddito effettivo e quello concordato. Cosa succede in questi casi? Vediamo insieme le possibili conseguenze.

Se il reddito effettivo è più alto

Se il reddito reale prodotto nel biennio risulta superiore a quello concordato, questa variazione non comporta problemi. Il contribuente mantiene i benefici del concordato e non deve pagare imposte aggiuntive sulla parte eccedente. Di fatto, è un vantaggio, perché il reddito in più non sarà soggetto ad eventuali accertamenti fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate.

L’unica decisione che il contribuente deve prendere riguarda i contributi previdenziali: ha la facoltà di versarli sulla quota di reddito che supera quella concordata, ma non è obbligatorio farlo.

Se il reddito effettivo è più basso

Se invece il reddito effettivo è inferiore a quello concordato, la situazione cambia leggermente. Nella maggior parte dei casi, il concordato continua ad essere valido, e il contribuente dovrà comunque versare le imposte sul reddito concordato. Tuttavia, c’è un’eccezione importante: se il reddito effettivo è più basso di oltre il 50% rispetto a quello concordato, il CPB potrebbe perdere validità. In questo caso, il Ministero dell’Economia e delle Finanze potrebbe introdurre misure per gestire situazioni straordinarie.

Inoltre, sulla parte di reddito concordato che supera quello effettivo, potrebbe essere applicata un’imposta sostitutiva. Per chi utilizza il regime ordinario e ha buoni punteggi ISA, questa tassa varia tra il 10% e il 15%. Per i forfettari, invece, l’imposta è del 10%, mentre per le startup in regime forfettario è ridotta al 3%.

Considerazioni pratiche

Il CPB è utile per chi cerca stabilità fiscale e vuole pianificare i propri versamenti con certezza. Tuttavia, prima di aderire, bisogna chiedersi: il mio reddito potrebbe subire grandi variazioni nei prossimi due anni? Se la risposta è sì, potrebbe essere meglio valutare alternative o adottare una strategia più flessibile. D’altra parte, se si ha una buona previsione del proprio reddito e si vuole evitare accertamenti, aderire al CPB può essere una scelta vincente.

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